• Resta in ascolto della musica dentro di te,
    e del tuo tempo,
    cerca fuori ciò che la fa risaltare...
    Osserva il disegno che si crea, e infine senti come vibra tutto in armonia.
    Poi ricomincia

    Contatti

audio relax alessia vilei psicologa

 

Dott.ssa Alessia Vilei

Psicoterapeuta

Chi sono

Sono la Dott.ssa Alessia Vilei, psicologa, ipnologa e counselor, iscritta all’Ordine degli Psicologi della Regione Puglia con il n. 4312. Nel mio studio mi propongo di fornire uno spazio di condivisione, conoscenza, riflessione per valutare gli obiettivi di ogni persona che si rivolge a me.

Leggi tutto

 

Contatti

 

 

Puoi anche contattarmi attraverso il seguente modulo. Ti risponderò al più presto.

 

Campo obbligatorio

Inserisci correttamente la tua Email

Inserisci un numero di telefono valido, per favore.

Valore non valido

Valore non valido

Inviando questo modulo accetti la Policy Privacy.

Relazioni tossiche

Cosa sono le relazioni tossiche

Potrei darti una definizione ricca e chiara, potrei presentarti un elenco di elementi che dovrebbero essere caratteristici di “salute” e di elementi che indicherebbero tossicità, ma so bene che questo potrebbe aiutarti ben poco ad uscire da una relazione sbagliata, o a evitarne un’altra. Ciononostante, per amore di completezza, farò entrambe le cose, ma ti assicuro che quello che potrà fare la differenza nella tua vita affettiva, sarà la capacità di essere presente a te stessa/o, onesta/o e consapevole. Si cambia non grazie ad una affermazione, ma grazie ad una domanda. La domanda è: Come stai?

La descrizione di una relazione sana

In una relazione sana tutto è bilanciato, tutto in equilibrio “omeostatico” (che non vuol dire piatto, perché l’omeostasi è un equilibrio che si fa e si disfa, e si rifà costantemente). I partner hanno la sensazione di sentirsi al sicuro all’interno del rapporto, di non doversi proteggere o guardare le spalle. Una relazione sana è fondata sul rispetto e il riconoscimento dell’altra persona e di se stessi, oltre che sulla reciprocità: uguale desiderio, uguale presenza, uguale attenzione, uguale impegno, uguale cura. Vedi, non ho parlato di amore o progettualità, e non perché non siano elementi importanti, ma perché può darsi che vengano con il tempo, e questo è normale. È normale che amore e progettualità non siano presenti sin dal primo momento (e infatti di solito non lo sono), ma reciprocità, rispetto ed equilibrio sì. Sono condizioni minime e necessarie per avviare una relazione. E se non ci sono? Se non ci sono, non perdere troppo tempo: se non ti senti al sicuro con una persona, difficilmente la situazione potrà cambiare. Purtroppo di questo non ce ne rendiamo conto in tempo, quando potremmo ancora alzare i tacchi senza rimetterci tanto, ma se leggi queste righe, probabilmente sai già che ho ragione.

Quali sono le caratteristiche di una relazione tossica?

Squilibrio

una persona ama, cerca, desidera, si impegna e si prende cura (in generale “dà”) di più, e l’altra di meno. Può capitare che, chi dà meno cerchi di convincere che in realtà, ciò che dà (spoiler: si chiamano “briciole”) sia equivalente a ciò che riceve, per tutta una serie di ragioni ridicole (minore disponibilità di tempo e risorse, precedenti traumi amorosi, il celebre “sono fatta/o così, o frasi meravigliose tipo: “per come la vedo io, cogliere per te due fiori di campo una volta equivale a tutta la vita, dedizione e amore che mi hai regalato in dieci mesi”, ecc ecc). Bene, se capita, sei sotto assedio manipolativo: ti si vuole fare credere di essere una brutta persona, mentre invece stai solo facendo funzionare la tua parte sana, che vorrebbe resistere ai colpi inferti alla tua consapevolezza e sicurezza.

Insicurezza

continuo da sopra, potresti essere una persona insicura di tuo, o potresti invece affacciarti alla nuova relazione con una buona dotazione di autostima e sicurezza. Non cambia molto, purtroppo quando ci avviciniamo ad un’altra persona (con la giusta apertura, necessaria allo sbocciare dell’amore), il semplice fatto di compiere un passo verso l’altro, ci fa perdere un po’ di equilibrio. Si spera che in quel momento, non ci siano ostacoli, attacchi, aggressioni, altrimenti il rischio di vacillare è alto. Avvicinarsi a qualcuno significa permettersi un certo grado di vulnerabilità, che potrebbe essere rischioso per tutti, anche per chi è super sicura/o di sé. Se di fronte hai una persona che invece di accoglierti ed aprirsi a sua volta, ti attacca, ti critica, ti suscita dubbi, ti fa mettere in discussione i tuoi valori, accade che la sensazione di sicurezza vacilla, e dentro di te si annida il seme della sfiducia, dello smarrimento, dell’incertezza e dell’ansia.

Manipolazione / Bugie

vanno di pari passo con l’abuso perché hanno a che fare con il potere. Chi manipola abusa della fiducia dell’altro, in quanto cerca di ottenere un vantaggio sleale, perché se agisse in modo aperto e corretto, probabilmente non otterrebbe ciò che vuole. Il meccanismo è: faccio in modo che tu mi dia tuo malgrado, qualcosa che io voglio per me, senza il bisogno di chiedertela o di pagarne il prezzo. Ad esempio, ti tradisco perché se ti chiedessi una relazione aperta, come sento essere mio bisogno, tu non accetteresti perché contrasta i TUOI bisogni, quindi ottengo di nascosto, a tuo svantaggio, un vantaggio per me. Oppure uso il senso di colpa per farti accettare delle condizioni di funzionamento del nostro rapporto che non ho il diritto di pretendere, perché ledono il tuo diritto di tutelarti. La manipolazione è sempre un abuso, e ha lo scopo di mantenere una situazione di potere: chi riesce a manipolare, esercita potere sull’altra persona. Dove c’è potere non c’è amore. Mai. Sono due facce opposte di una medaglia. Fattene una ragione, ne hai bisogno davvero.

Love bombing

questo può esserci o non esserci. Non è un elemento fisso in una relazione tossica, ma se c’è, è un segnale abbastanza chiaro che stiamo per metterci nei guai. Una persona che hai conosciuto da poco sembra entusiasta di te, te lo manifesta in tanti modi, il suo interesse è fuor di dubbio, e tutto ciò è davvero gratificante. Ok. Può essere, restiamo a guardare. Passano settimane e il livello di attenzioni e desiderio è ancora alto, si progettano viaggi e vacanze, si tira fuori la formula magica “Ti amo”.
...Aspetta…Davvero? Dove sono quelle Red flags che avevi visto sventolare qualche giorno fa? Ce le siamo dimenticate. Dopo poco inizia a presentarti amici e familiari, addirittura ti potrebbe paventare convivenze, figli, grandi promesse. Davvero?! Anche se conosci già i suoi “precedenti”? Se magari hai già chiesto in giro, o lui/lei stesso/a ti ha raccontato di infedeltà, abbandoni, o di come erano “brutti/e e cattivi/e” gli/le ex?
Ripeto: Davvero??...”Sì, lo so, ma mi ha assicurato di essere cambiata/o, più matura/o, che finalmente sa cos’è l’amore…con me. Non sarà come con gli/le altre, con me”.
Davvero???
Qui è necessaria una riflessione: se per anni, nelle precedenti relazioni è stato/a quel tipo di partner, perché con te dovrebbe essere diverso? Perché tu sei speciale?
Ok se hai risposto così, dovresti lavorare sulla tua fragile considerazione di te stessa/o. Non sei speciale, almeno non per lui/lei. Sei tu, e sei speciale quanto chiunque altro. Non siamo fatti per suonare ogni musica, ma possiamo cercare chi ama la nostra melodia, e amare la sua perché si accorda spontaneamente, meravigliosamente con la nostra. Non siamo superiori agli altri, e probabilmente non commettiamo meno errori. Il valore personale fondato sull’ego (che ci fa dire: “con me è diverso perché io sono divers@”) è un ostacolo al raggiungimento di una crescita sana e alla realizzazione di una relazione sana. Tu sai come stanno le cose, solo non vuoi accettare che sia così.

Prevaricazione / Violenza

Può essere più aperta, o più sottile. Quando è sottile, può darsi che tu non sia sicuro/o che si tratti di questo, forse hai il dubbio di essere esagerato/a, ma fidati delle tue sensazioni: se ti senti scomodo/a, arrabbiato/a, ferito/a, infelice, molto probabilmente c’è stato un comportamento aggressivo. Se invece la prevaricazione è palese, non serve neanche spenderci troppe parole: in mancanza di rispetto non ci sono i presupposti per una relazione sana. Mai.
Come ti sei trovato/a in questa situazione e come guarire?
Questa è la densissima parte descrittiva, fondata sulla logica, il buon senso e la capacità di riflessione. Tutte cose di cui immagino tu sia provvista/o, ma che in presenza di una situazione poco sana, pare non funzionino troppo per tirarsi fuori dai guai.
La seconda argomentazione, invece, ti dà uno spunto, non per riflettere, ma per sentire. Cambiare i pensieri è utile, ma non basta. Per scegliere diversamente bisogna lavorare sulle sensazioni.
L’ago della bilancia nel capire se una relazione è sana o meno, sta nella domanda: come sto quando sono con questa persona? Come mi fa stare? Come mi lascia ogni incontro? Come sto in sua assenza?
Fermati ora e fatti queste domande. Rispondi sinceramente e senza fronzoli o giri di parole: il “bene nel male” è il titolo di una canzone (tra l’altro, una canzone che parla di un amore infelice…), non la descrizione della tua relazione ideale!
Spesso, nel momento in cui iniziamo a riflettere sul senso di mantenere aperta una relazione che non ci soddisfa, ma di cui sembra non possiamo fare a meno, o al termine di una relazione piena di sofferenza, capita di chiedersi: “come ho potuto infilarmi in questa situazione?”, “cosa mi impedisce, o mi ha impedito per tanto tempo di andare via?”, “cosa mi è successo?”
Sembra impossibile infatti, aver potuto intraprendere o portare avanti un rapporto che per tanti aspetti può essere considerato insano, con mille “Red flags” abbondantemente ignorate. Le sensazioni più frequenti sono quelle che richiamano ad una specie di fascinazione, stordimento, come sotto effetto di una droga. Siamo diventati dipendenti, e forse eravamo co-dipendenti, e ovviamente lo abbiamo chiamato “amore”.

Vediamo come è successo.

1. Love bombing.

Come già spiegato, questo atteggiamento consiste nell’ipercoinvolgimento da parte di una persona nei confronti della relazione o del partner. A livello biochimico, si determina un innalzamento dei livelli degli ormoni e neurotrasmettitori che ci fanno sentire “su di giri”. A livello cognitivo inizi a credere di aver trovato una persona che ci tiene veramente, sulla quale investire, a livello emotivo hai voglia di fare crescere il legame sempre di più. Se hai già vissuto questo tipo di esperienza, e hai fatto un buon lavoro di consapevolezza su di te, sai che il love bombing è il primo segnale “covert” di una relazione tossica, perché avrai imparato che il vero legame deriva da una conoscenza profonda, serena, e non da una tempesta di emozioni suscitata ad arte.

2. Altalena emotiva.

Se hai già vissuto questa situazione, sai che dopo il love bombing arriva la prima delusione, ed altre a seguire, alternate a momenti felici. Un’assenza, un appuntamento saltato, telefonate o contatti più sporadici, il dubbio di una bugia, un litigio, addirittura un tradimento. Ti dirai che ci può stare, che non può essere sempre tutto rose e fiori, che in fondo siete solo all’inizio. Quello che ancora ti sfugge, è che non si tratta di un momento di assestamento fisiologico di un rapporto, ma di una modalità relazionale tossica, che fa leva sugli effetti dell’altalena emotiva e biochimica (perché nel frattempo ci sarà stato un cambiamento dei livelli degli ormoni) che ti farà sentire di stare sulle montagne russe. A questo punto ci si aspetterebbe di potersi tirarsi fuori da una situazione infelice o che ci rende insicuri, ma questo esito non è così scontato, in quanto proprio la giostra emotiva diventa un catalizzatore di energia della quale non si riesce più a fare a meno.

3. Dipendenza.

Il gioco perverso di dare e togliere, di somministrare gioia e dolore, aggancia livelli profondi della psiche, che ad un certo punto è soggiogata, proprio come funziona con le sostanze che creano dipendenza. Il contatto con una dose “buona” crea curiosità e voglia di un nuovo contatto, il piacere che ne deriva è intenso ma effimero, e la sua assenza produce disagio e malessere. Si aspetta e si cerca un nuovo contatto, una nuova dose, e ad un certo punto, si creano dipendenza e crisi da astinenza. Ecco che, arrivata l’intossicazione, l’astinenza è associata a livelli di dolore insopportabili, perciò, anche se consciamente sappiamo bene che dovremmo evitare, non riusciamo a smettere. Vogliamo credere alle giustificazioni che l’altra persona ci propone, oltre ogni evidenza, oltre ogni ragionevole sospetto, oltre ogni sfacciata bugia. L’alternativa è un dolore che non è sopportabile da affrontare.

Il percorso verso la guarigione

Quali siano le leve che hanno consentito che tutto ciò si realizzasse, dipende da molti fattori: stile di attaccamento, esperienze passate, traumi irrisolti, tratti di personalità, specifica fase evolutiva della persona. Non si può risolvere in questa sede, ma deve essere trattato con uno specialista psicologa o psicoterapeuta. Nel mio lavoro sulle relazioni tossiche accompagno la persona nelle fasi della guarigione:

  • consapevolezza della situazione attuale,
  • disintossicazione dalla relazione,
  • e soluzione dei ganci emotivi che hanno portato a questa situazione.

Riconoscere e affrontare questi aspetti è essenziale per il tuo benessere emotivo e per creare relazioni più sane in futuro, affinché non si ripresenti mai più una situazione similare. Spesso infatti, accade che, avendo avuto esperienze negative, queste non siano state affrontate consapevolmente. Pertanto, il rischio concreto che si corre, è quello di immergersi in un'altra esperienza connotata da altrettanti elementi tossici, e poi ancora e ancora, in quella che si chiama "coazione a ripetere". Soltanto l'elaborazione profonda, con la guida di un professionista, può guarire la matrice, e impedire che abbia un effetto nel futuro. Solo comprendere ciò che ha determinato le circostanze può consentirci di cambiare, e solo cambiando noi, cambieremo le nostre relazioni future.

Sono qui per aiutarti in questo importante viaggio verso il benessere emotivo e relazionale.